Casa Liti condominiali

Casa: ogni anno 2 milioni di liti condominiali
Ogni anno il Codacons effettua circa 2.500 consulenze legali in tutta Italia in tema di condomini e di problemi tra inquilini che risiedono nello stesso palazzo.

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CASA: OGNI ANNO 2 MILIONI DI LITI CONDOMINIALI IN ITALIA FINISCONO IN TRIBUNALE IN CIMA ALLA CLASSIFICA DEI MOTIVI DI LITIGIO TRA INQUILINI ODORI, RUMORI, PIANTE E ANIMALI

Ogni anno il Codacons effettua circa 2.500 consulenze legali in tutta Italia in tema di condomini e di problemi tra inquilini che risiedono nello stesso palazzo. L’80% di tali vertenze finisce in genere in una causa dinanzi ai tribunali.
Su scala nazionale – spiega il Codacons – ogni anno si registrano circa 2 milioni di cause legali davanti al Giudice di pace, per questioni legate esclusivamente a problemi condominiali.

L’associazione, sulla base delle consulenze effettuate nell’arco dell’ultimo anno, ha stilato una classifica dei principali motivi che determinano liti tra inquilini.
Nel dettaglio:
1) rumori molesti provenienti da altri appartamenti (tv o radio a volume eccessivo, scarpe col tacco, sedie spostate,ecc.);

2) odori fastidiosi provenienti da altri appartamenti (in genere legati all’utilizzo della cucina);

3) errato utilizzo delle aree condominiali comuni (auto parcheggiate in modo errato, materiali depositati negli androni, terrazze condominiali usate come ripostigli, ecc.);

4) problemi connessi ai cortili o ai giardini condominiali (bambini che giocano a pallone, persone che parlano a voce alta,ecc.);

5) vertenze con l’amministratore di condominio (richieste inevase, lavori non eseguiti,manutenzione dei locali non effettuata, ecc.);

6) piante e balconi (innaffiatura eccessiva, foglie che cadono, tovaglie e tappeti sbattuti dal piano superiore, ecc.);

7) animali domestici (cani che sporcano il cortile, che abbaiano eccessivamente, che attaccano altri condomini, gatti che miagolano di notte, ecc.)

La maggior parte delle liti condominiali avviene nelle città del sud Italia (circa il 45% del totale) contro il 35% del centro e il 20% del nord Italia.

 



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